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Convegno sugli arsenali nucleari - riflessioni e approfondimenti

Dicembre 2021

Il convegno “Non possiamo permetterci gli arsenali nucleari”, tenutosi sabato 11 dicembre a Fino Mornasco, è stato un importante momento di confronto e di approfondimento per tutte le realtà che, anche nel territorio comasco, operano per la costruzione di un mondo di Pace.

È stato organizzato dal Coordinamento comasco per la Pace, dalle realtà aderenti al Mese della Pace della provincia di Como, con la partecipazione delle amministrazioni comunali che nel Mese della Pace 2020 e 2021 hanno sottoscritto gli impegni a sostegno del movimento per la Pace (Albiolo, Appiano Gentile, Cucciago, Fino Mornasco, Lipomo, Lurago d’Erba, Olgiate Comasco, Senna Comasco, Uggiate-Trevano) e con la collaborazione del Centro di documentazione “Abbasso la guerra”, del Comune di Besozzo, del Punto Pace di Pax Christi di Tradate e di Wilpf (Women’s International League for Peace and Freedom Italia).

La proibizione delle armi nucleari è un obiettivo di primaria importanza. Nel 2021 è entrato in vigore il Trattato internazionale con questo intento, adottato da una conferenza delle Nazioni Unite nel 2017 e diventato operativo a distanza di 90 giorni dalla sottoscrizione del cinquantesimo Stato appunto il 22 gennaio 2021.

Al trattato non hanno dato alcun apporto molti degli Stati più importanti (ovviamente nessuno di quelli che più o meno apertamente posseggono armi nucleari), e anche l’Italia non solo non ha finora sottoscritto il Trattato, ma non ha nemmeno partecipato, nemmeno con posizione critica, al lavoro di elaborazione e discussione. Questo in palese e gravissima contraddizione con la Costituzione Italiana che, all’articolo 11, stabilisce il «ripudio» della guerra: un’affermazione particolarmente netta, che forse non è fuori luogo collegare all’esecrazione per la guerra mondiale allora appena conclusa, proprio con il bombardamento nucleare su Hiroshima e Nagasaki.

L’indifferenza dei governi e delle massime istituzioni italiane non può restare senza risposta da parte della società civile. Per questo le realtà del Mese della Pace si sono impegnate negli anni più recenti in un lavoro di coinvolgimento delle amministrazioni locali, le più vicine alla quotidianità della cittadinanza, così da attivare “buone pratiche”.

Al convegno hanno dato il loro contributo alcune importanti personalità impegnate nel movimento per la Pace: Elio Pagani (del Centro di documentazione “Abbasso la guerra”), Gianna Badoni (del Consiglio nazionale Pax Christi Italia), Luigi Mosca (di Abolition des armes nucléaires – Maison de Vigilance), Patrizia Sterpetti (di WILPF Italia). Le amministrazioni locali sono state ben rappresentante da Niccolò Introzzi del Comune di Fino Mornasco e da un rappresentante del Comune di Besozzo.

Gli interventi che si sono succeduti hanno via via sottolineato l'importanza di adoperarsi come singoli, come Associazioni e come Amministrazioni in tutti i modi per contrastare l'uso e la produzione delle armi in genere e in particolare, per i rischi che il loro utilizzo comporterebbe, quello delle armi nucleari. Rischi che mai come in questi tempi, per le situazioni che stanno attraversando i rapporti tra gli stati, sono molto alti.

Tutti nel loro ambito dovrebbero cercare di creare un clima che porti la cittadinanza a informarsi e a interrogarsi sul fatto che l'Italia ancora non ha sottoscritto il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, in modo che sotto la pressione dei cittadini delle Associazioni e dei Comuni la nostra nazione possa ritornare sulla propria scelta.

In questo senso sono stati forniti dai relatori esempi di come ci si possa impegnare per far crescere l'informazione e far conoscere le motivazioni di chi vorrebbe che anche l'Italia aderisca al Trattato (“Pax Christi” e “Wilpf” con i loro studi, corsi e convegni, il Comune di Besozzo con i suoi atti amministrativi a favore di un ripensamento dell’Italia in merito al Trattato).

È stata anche presentata la proposta da parte del centro di documentazione “Abbasso la guerra” di avviare uno studio per verificare la legalità della presenza delle armi nucleari in Italia negli aeroporti base Nato. L’adesione a questa iniziativa è già stata data da 2 realtà provinciali di Como, Mese della Pace e Como senza frontiere, insieme ad altre associazioni italiane e a singoli cittadini.

Roberto Caspani, Consigliere Provinciale ACLI COMO e Presidente Coordinamento Comasco per la Pace