Servizio civile, che passione!
Giugno 2021
Il 25 maggio sono iniziate le attività connesse al servizio civile presso i nostri enti. Ecco le impressioni e le speranze delle tre volontarie coinvolte quest’anno:
Erika Luraschi, 27 anni, studia Scienze Politiche e, come tutti gli universitari alla fine del loro percorso accademico, si trova alle prese con l’ingresso nel mondo del lavoro.
Come molti sanno, le connessioni tra università e mondo del lavoro non sono efficaci e non è raro che un neolaureato passi anche molti mesi, se non più di un anno, alla ricerca di un’occupazione. Ancora più difficile è trovare un’opportunità di formazione seria e specializzata in settori, come quello dell’immigrazione, in cui le risorse sono strutturalmente ben al di sotto di quanto servirebbe. È in questo contesto che si colloca il Servizio Civile Universale. Sebbene sia nato ai tempi come alternativa al servizio militare e moltissimi dei giovani candidati colgano questa possibilità come strumento di orientamento accademico e professionale, oltre che come chance di offrirsi come volontari in contesti che stanno loro a cuore, per me il SCU ha costituito l’insostituibile occasione di partecipare a un progetto ben strutturato, attento e ad ampio spettro su un tema cui sono molto sensibile, la tutela e l’assistenza dei richiedenti protezione internazionale.
Il progetto creato e gestito dalle ACLI prende il nome “Diversamente Uguali” e si realizza concretamente in attività nell’ambito del tema migrazioni, ad esempio presso “Casa Itaca”, una struttura sita in Lomazzo, provincia di Como, che accoglie 15 richiedenti asilo provenienti da Gambia, Nigeria, Costa d’Avorio, Burkina Faso e Somalia. La struttura è gestita dalla cooperativa “Questa Generazione” insieme a “Acli Solidarietà e Servizi” e si occupano anche di altre due realtà di accoglienza a Como città.
Grazie alla preparazione dello staff e alle possibilità offerte dalla struttura credo che quello del mio servizio civile sarà un anno denso di attività e di apprendimento e che avrò finalmente l’opportunità di lavorare e fare esperienza in un ambiente specializzato e tutelato, che pone l’attenzione necessaria in un contesto tanto delicato sia all’ospite sia all’operatore, in un contesto sicuro e professionale.
Sara Pilastro, anni 23, dopo la triennale in Mediazione interlinguistica e interculturale decide di continuare gli studi con un master in Formazione di lingua e cultura italiana per gli stranieri. Partecipa a SCU presso ACLI Como nel progetto di animazione di comunità “Dentro la rete”.
Le ragioni che mi hanno spinta a scegliere di intraprendere il servizio civile sono varie, in primis la possibilità di essere inserita regolarmente nell’ambito lavorativo che mi appassiona e il desiderio di approfondire la mia conoscenza globale degli enti territoriali che si occupano dei settori di mio interesse. SCU è un ponte che collega i neo-laureati alla sponda del mercato pertinente al loro percorso di studi, e permette di entrare in contatto con realtà a cui è altrimenti difficile avvicinarsi. La mia scelta progettuale è ricaduta sul percorso migranti e su quello di animazione di comunità, difatti attualmente sto lavorando presso Casa Itaca, pertinenza del progetto migranti, un centro fervido dove si intrecciano lingue, culture, sapori e identità. Il team educativo è competente, preparato, e attento ai bisogni degli utenti che accoglie. L’esperienza è estremamente arricchente perché il bacino di apprendimento è molto ampio: in poche settimane ho raccolto nozioni e competenze riguardo procedure burocratiche riguardanti l’asilo politico e allo stesso tempo sono stata familiarizzata con il contesto al mio intorno, fattore che mi ha permesso di entrare in sintonia sia con gli operatori e le loro strategie che con i residenti.
Mariangela Lopriore, anni 18, durante la quinta superiore presso l’istituto Caio Plinio decide di intraprendere il viaggio con SCU presso ACLI con il progetto “La famiglia è tutto”.
Si è conclusa da poco la seconda settimana di servizio civile, trascorsa soprattutto per la conoscenza dei vari progetti e per la formazione.
A gennaio ho inviato la domanda per il progetto insieme a molti altri ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni, a marzo si sono svolti i colloqui e ad aprile sono risultata idonea al progetto presso le ACLI insieme ad altre due ragazze.
Il progetto è stato avviato ufficialmente martedì 25 maggio 2021, la mattina noi ragazze del servizio civile ci siamo trovate alla sede ACLI qui a Como e siamo state accolte gentilmente dai due rappresentanti. Dopo aver parlato ed esserci presentate, ci hanno illustrato i vari progetti a cui avremmo partecipato durante tutto l'anno.
I primi giorni abbiamo fatto attività riguardanti la formazione, del tipo ricerche sulle varie tematiche delle ACLI, i loro circoli, i loro obiettivi e i servizi offerti. Abbiamo preso in mano letteralmente la carta servizi delle ACLI andando a cercare quali sono le aree in cui operano. In una delle prime giornate siamo state a “Casa Itaca”, una struttura che ospita ragazzi migranti situata a Lomazzo e gli operatori insieme ai richiedenti ci hanno mostrato la loro realtà.
La settimana successiva abbiamo partecipato alla mostra “Le idee della pace” situata al centro commerciale “Ipercoop” di Mirabello, nella mostra erano esposti undici totem di più realizzati da circa 30 associazioni della provincia, associazioni che hanno aderito insieme alle Acli per raccontare come si fanno promotori di pace attraverso le attività che realizzano.
La settimana scorsa ho partecipato invece a una riunione per la formazione degli animatori e animatrici presso la chiesa di Camerlata per il grest 2021 che si svolgerà a Rebbio.
Ho deciso di inviare la domanda per partecipare al servizio civile per entrare in contatto con un ambiente diverso dal mio, per crescita personale e soprattutto per il progetto “La famiglia è tutto” che mi ha sin da subito attirato.
Le mie aspettative da qui alla fine di questa avventura sono sicuramente molte, in particolar modo spero di aver appreso il più possibile dalle attività in cui sono coinvolta e di aver le idee più chiare in merito al mio futuro.
Erika Luraschi, Sara Pilastro e Mariangela Lopriore, Servizio Civile Universale
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