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Una piccola proposta: la ciclabile dei parchi

Marzo 2024

Venerdì  1° marzo in una serata partecipata da cittadini e da diverse associazioni quali Iubilantes, Legambiente, Ciclofficina par Tucc,  promossa da Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) si è discusso di come ripensare la mobilità attraverso un incontro di presentazione e sviluppo che ha toccato inoltre temi urbanistici ed ambientali, e che si è tenuto nella meravigliosa location di Villa Imbonati a Cavallasca.   Dopo una ampia introduzione che ha scandagliato l’evoluzione storica dei sistemi di mobilità, con riferimento ad alcune città italiane ed europee, mettendo in luce sia le best practices, quali quelle di Friburgo ed Amsterdam, ma anche le criticità, si è poi dato spazio ad un articolato dibattito in merito.  Nel quadro della dialettica che si è aperta con riferimento alla città capoluogo è emersa la scarsa dotazione di infrastrutture dedicate per la “mobilità dolce” a fronte dei problemi causati dal traffico veicolare privato (congestionamento urbano, smog, incidentalità, pericolo, ecc.). Difficilmente però ritorneremo al trasporto “ecologico” di un tempo magari con le “mitiche filovie”, mentre la qualità dell’aria nella città di Como non è troppo buona.

 

È quindi necessario incentivare il trasporto pubblico locale (TPL), diminuire l’inquinamento provocato dagli impianti di riscaldamento, ridisegnare lo spazio urbano a misura del cittadino, e promuovere la “mobilità dolce”.  Ecco quindi l’idea di progettare e poi di realizzare una pista ciclopedonale al servizio della zona sud della città, della quale è stato indicato un possibile tracciato approssimativo, che in buona parte ricalca quello proposto da Fiab e denominato “Pedemontana”, che si inserirebbe nel quadro più vasto della ciclabilità costituito dalla “Via dei Pellegrini” (EuroVelo5 tratto da Cernobbio a Grandate) e “Bicitalia” (tratto da Camerlata a Lecco).  Ovviamente si tratta soltanto di una bozza preliminare di tracciato da verificare, infatti per la sua concreta realizzazione bisogna tenere conto degli aspetti tecnici, della necessità di modificare la viabilità attuale; tuttavia si potrebbe anche realizzare per lotti, con interventi differiti nel tempo. 

 

Si tratterebbe di una infrastruttura per la mobilità su due ruote, e per i pedoni, lungo la direttrice Est-Ovest che potrebbe connettere il campeggio “No stress” posto sulla piana di Lazzago, con piazza Camerlata, passando per il quartiere di Rebbio. La sua denominazione potrebbe essere la “Ciclabile dei Parchi”, perché ne lambirebbe almeno tre: il Parco Negretti, il da costituire Parco dei Gelsi (comprendente l’area demaniale attigua al cimitero di Rebbio), il parco della Spina Verde (con imbocco a Camerlata). La stessa ciclabile potrebbe poi proseguire per la convalle attraverso il vecchio Ospedale s. Anna.  Quindi con opere dal costo relativamente contenuto si aumenterebbe la vivibilità del quartiere, dotandolo di una infrastruttura qualificante che per buona parte insisterebbe su aree di proprietà pubblica. 

 

Gli elementi polarizzanti posti sul percorso vanno dagli edifici commerciali (Lidl, Esselunga, in prossimità la Coop), a quelli dedicati all’istruzione (asilo nido di via Giussani e Istituto Comprensivo di Rebbio sia la parte situata in via Giussani che quella in via Cuzzi, il Liceo Scientifico “P. Giovio”); un luogo per il culto (la chiesa Parrocchiale s. Martino), un luogo per la devozione (il cimitero Rebbio), uno spazio per il divertimento (il multisala cinematografico Cinelandia).  La via Ennodio opportunamente attrezzata ed illuminata contribuirebbe inoltre a collegare la parte “alta” del quartiere con quella posta più in basso, promuovendo un percorso che già oggi è molto utilizzato non soltanto per la presenza degli “Orti Sociali”.  L’uscita laterale dal Liceo Scientifico in adiacenza del campo di basket condurrebbe poi mediante un percorso già presente da attrezzare verso l’area di asservimento pubblico dell’“ex Trevitex”, oggi percorribile a piedi dalle ore 7.00 alle ore 21.00.  Il ponte posto sulla via Badone potrebbe essere utilizzato dotandolo di canaline per la guida della bicicletta a mano.  L’attraversamento proseguirebbe su piazza Fisac e l’area attigua alla ex circoscrizione 3.   Vi è inoltre la possibilità di andare in direzione della convalle da via Colonna ed internamente all’area dell’ex Ospedale Sant’ Anna.

 

L’infrastruttura si diceva, potrebbe essere costruita per lotti, ed il primo da realizzare interesserebbe magari l’area del Liceo “P. Giovio”, facendo in modo che gli studenti possano giungere in piazza Camerlata attraverso un percorso ciclopedonale protetto, mediante il tragitto interno all’area “ex Trevitex”.  Attualmente Rebbio può contare solo su un breve tratto di pista ciclabile situata sulla v. Giussani, ed anche un nuovo segmento in fase di realizzazione in prossimità del costruendo edificio Decathlon; tuttavia questa nuova opera potrebbe davvero spingere verso l’uso più massivo della mobilità dolce nel quartiere.   Quello di cui non abbiamo più bisogno è una realizzazione di dotazioni “a spot”: un tratto qua, un altro là… senza soluzione di continuità, e senza una effettiva utilità di quanto si sta realizzando perché non c’è a monte una progettazione sovraordinata e razionale di ciò che si intende poi realizzare.

 

L’interessamento verso questa dotazione è stato confermato dalle associazioni già citate, che stanno lavorando per possibili iniziative di sensibilizzazione in merito; ed anche dal circolo Acli della Circoscrizione n. 3, che proprio recentemente (nel settembre 2022) aveva sollecitato pubblicamente il recupero della via Ennodio dal degrado e la sua illuminazione, ma anche la possibile istituzione del “Parco dei Gelsi” e la realizzazione della “Ciclabile dei Parchi”.

 

Andrea Rinaldo, già consigliere provinciale delle Acli di Como